Mio figlio dice sempre no!

Mio figlio dice sempre no!

Ciao a tutti,

Ieri sera parlando con amici è saltato fuori questo argomento. “Mia figlia (due anni circa) dice spesso no ed è cocciuta”. Non ricordo se le parole esatte fossero queste, ma il senso c’è. Bene, con questo spunto mi è nata l’idea dell’articolo che state leggendo.
Verso i due anni (chi poco prima, chi poco dopo, chi più cocciutamente chi un po’ meno) i bambini cominciano a provare la loro prima forma di indipendenza e quale modo più semplice che dire NO alle richieste degli altri?

Spesso dicono no anche a richiesta che a loro stessi piacciono: ascoltano la domanda, ci guardano, sorridono e poi eccolo che arriva…NO e subito dopo si lanciano spesso in una folle corsa a mo’ di burattino impazzito.
Tutto questo NON È UN AFFRONTO PERSONALE, ma solo voglia di provare un po’ di autonomia e quindi dobbiamo cercare di non alterarci troppo, ma cercare con piccole strategie di portarli dove vogliamo.
Come primo suggerimento è utile sottolineare come sarebbe meglio evitare di togliere di colpo un gioco con cui il bambino ha appena cominciato a giocare, perché ciò porterebbe ad un improvviso pianto e soprattutto impedirebbe al bambino di aver personalmente scelto di lasciare l’oggetto incriminato.

Una buona alternativa è permettere al bambino di giocarci un po’ anticipandogli con dolcezza, ma fermezza che tra poco dovrà lasciarlo; per rendere più facile questo passaggio può essere utile in quei minuti proporre al bambino varie alternative di gioco, in modo che ben presto non avrà problemi a lasciare l’oggetto di cui sopra. Questa è una tecnica che permette anche la distrazione del pensiero: più diciamo al bambino di lasciare un gioco, più lo costringiamo a pensare ad esso, più lo ignoriamo, meno il bambino gli darà importanza.

Un altro aspetto importante sono i NO che noi diamo. I comportamenti vengono appresi e i primi insegnanti dei nostri bambini siamo noi genitori. Pertanto sarebbe meglio evitare il più possibile di rispondere con dei secchi no al bambino; al contrario sarebbe auspicabile usare frasi come “Secondo te si può fare?” “Attento che ti fai la bua” “Hai visto cosa è successo?” e così via.

Un altro consiglio è quello di evitare di dare troppe regole, in quanto più ce ne sono, più è difficile riuscire a seguirle, quindi varrebbe la pena scegliere quali siano le regole principali e lasciar perdere le altre.
Sulle regole fondamentali è bene non dare alternative o possibilità di scelta al bambino, ma sono comunque sconsigliati gli ordini secchi: al posto di “non lo fare mai più” è meglio utilizzare “mi dispiace, ma sai che questa cosa non va bene”. Sulle poche regole che abbiamo deciso essere le fondamentali dovremo poi rimanere fermi a costo che il bambino pianga (anche se poi a noi piange il cuore).

Infine un’ultima cosa. Questo sono solo alcuni piccoli consigli, ma come sempre in età evolutiva, se decidete di seguirli, prima di dire “con mio figlio non funzionano perchè lui è il peggiore di tutti” usateli con costanza e con convinzione.

Ah! Quasi dimenticavo. State tranquilli, l’età dei no dura circa un anno. Poi avrete altre questioni di cui preoccuparvi perchè quando si hanno dei figli si continua a crescere insieme a loro.

Al prossimo articolo!

Thomas

se vuoi puoi condividere questo articolo: