
Ciao a tutti ed eccomi di nuovo. Spero che stiate tutti bene.
Molti genitori incappano prima o poi in una brutta pagella scolastica ed in questo periodo mi sembra proprio il momento adatto per condividere alcune utili strategie.
La prima cosa da fare è cercare di capire il motivo per cui una pagella è risultata brutta. Vi sono infatti quattro possibili cause principali. Vediamole insieme.
- Nostro figlio fa fatica. Non sempre brutti voti corrispondono a mancanza di impegno, ma talvolta il risultato non brillante è dovuto a difficoltà oggettive. Chiedetevi sempre: “Sono certo che mio figlio non faccia fatica?”. Un suggerimento in tal senso può darcelo il confronto con le precedenti pagelle (se quelle passate erano buone è difficile che ci sia una vera e propria difficoltà) o il confronto tra i voti all’interno della pagella (se in matematica, scienze, storia ed altro va bene ma in italiano i voti non sono buoni, forse una difficoltà in quest’ambito c’è. Se avete qualche dubbio in questo senso, in alcuni casi si può ricorrere alle classiche ripetizioni, mentre in altre situazioni è bene consultare un esperto.
- Nostro figlio non ha voglia. Al di là di tutte le possibili difficoltà esiste ancora la gran buon vecchia volontà. C’è chi ha voglia di studiare e chi no. Qualche indizio in tal senso possiamo averlo osservando nostro figlio ed il fatto che si metta o meno ogni giorno a fare i compiti e/o studiare (fare qualche storia è normale, ma poi ci si dovrebbe mettere a farli).
- Nostro figlio si sta opponendo. Ciò vale per lo più in adolescenza, la classica età della ribellione, dove alcuni ragazzi si ribellano ai genitori anche “cercando” i brutti voti. In questo senso facili indizi sono se nostro figlio si ribella anche in altri contesti e non solo in quello scolastico.
- Siamo noi genitori che pretendiamo troppo. In questo caso è necessario distinguere pagelle oggettivamente brutte da pagelle tutto sommato non male e soprattutto corrispondenti alle capacità del ragazzo. In questo caso è sempre bene farsi un esame di coscienza.
Qualunque sia la situazione tra quelle sopra descritte, è bene seguire alcuni consigli che si adattano ad ogni casistica.
- Rendi tuo figlio protagonista del proprio apprendimento: chiedigli a che ora comincia i compiti di solito, quanto ci mette a studiare una pagina di storia, se farà prima i compiti scritti o quelli orali, se conosce la media dei voti che ha in una materia (si può discutere sull’approvazione di una continua valutazione, ma non è questo l’articolo giusto) ecc.
- Premia il suo impegno e non il suo voto: stabilisci bene insieme a lui cosa si intende per impegno e fallo in modo concreto (ad es. comincia alle 15 a studiare storia ed io ti farò queste domande, su 5 dovrai saper rispondere almeno a 4. Evitare invece frasi come “sei stato poco sui libri” o “non ti ho visto studiare”, dato che ognuno ha i propri ritmi e tempi di lavoro e magari noi non eravamo presenti mentre studiava).
- Continua ad elogiarlo: il costante rinforzo aumenta la motivazione e l’autostima e rende più facile il voler fare i compiti ed impegnarsi. Comunicagli che credi in lui/lei ogni volta che puoi.
- Cerca di capire insieme a lui dove ha effettive difficoltà e cerca di dargli una mano o affiancagli qualcuno che lo possa fare al tuo posto.
- Rimproveralo il meno possibile quando commette errori.
- Ogni volta che puoi, confrontati con gli insegnanti.
Da evitare assolutamente.
- Non sostituirti a lui in modo totale e nemmeno parziale. Quando ti aiuto troppo ti do due messaggi: “ti aiuto perché ti voglio bene”, ma anche “ti aiuto perché da solo non sei capace” e ovviamente quest’ultimo è dannoso e demotivante.
- Non fare paragoni tra lui e gli altri. Tuo figlio è unico nel bene e nel male. Non ha le stesse capacità degli altri. In alcune cose è migliore, in altre è peggiore, ma in ogni caso è se stesso.
Anche per questa volta è tutto. Come al solito, se avete domande da farmi o articoli da chiedermi, non esitate a contattarmi. Su www.thomasrivetti.it trovate tutti i contatti. A presto
Thomas Rivetti
Caro Dottor Rivetti, Lei è sempre così semplice ed efficace nelle spiegazioni, sempre d’aiuto per noi gennitori e insegnanti! Grazie
Gentile Lucia, grazie per lo splendido commento. Cerco sempre di fare del mio meglio e sono contento di riuscirci ogni tanto. A presto