Che brutta pagella

Che brutta pagella

Ciao a tutti ed eccomi di nuovo. Spero che stiate tutti bene.

Molti genitori incappano prima o poi in una brutta pagella scolastica ed in questo periodo mi sembra proprio il momento adatto per condividere alcune utili strategie.

La prima cosa da fare è cercare di capire il motivo per cui una pagella è risultata brutta. Vi sono infatti quattro possibili cause principali. Vediamole insieme.

  1. Nostro figlio fa fatica. Non sempre brutti voti corrispondono a mancanza di impegno, ma talvolta il risultato non brillante è dovuto a difficoltà oggettive. Chiedetevi sempre: “Sono certo che mio figlio non faccia fatica?”. Un suggerimento in tal senso può darcelo il confronto con le precedenti pagelle (se quelle passate erano buone è difficile che ci sia una vera e propria difficoltà) o il confronto tra i voti all’interno della pagella (se in matematica, scienze, storia ed altro va bene ma in italiano i voti non sono buoni, forse una difficoltà in quest’ambito c’è. Se avete qualche dubbio in questo senso, in alcuni casi si può ricorrere alle classiche ripetizioni, mentre in altre situazioni è bene consultare un esperto.
  1. Nostro figlio non ha voglia. Al di là di tutte le possibili difficoltà esiste ancora la gran buon vecchia volontà. C’è chi ha voglia di studiare e chi no. Qualche indizio in tal senso possiamo averlo osservando nostro figlio ed il fatto che si metta o meno ogni giorno a fare i compiti e/o studiare (fare qualche storia è normale, ma poi ci si dovrebbe mettere a farli).
  1. Nostro figlio si sta opponendo. Ciò vale per lo più in adolescenza, la classica età della ribellione, dove alcuni ragazzi si ribellano ai genitori anche “cercando” i brutti voti. In questo senso facili indizi sono se nostro figlio si ribella anche in altri contesti e non solo in quello scolastico.
  1. Siamo noi genitori che pretendiamo troppo. In questo caso è necessario distinguere pagelle oggettivamente brutte da pagelle tutto sommato non male e soprattutto corrispondenti alle capacità del ragazzo. In questo caso è sempre bene farsi un esame di coscienza.

Qualunque sia la situazione tra quelle sopra descritte, è bene seguire alcuni consigli che si adattano ad ogni casistica.

  • Rendi tuo figlio protagonista del proprio apprendimento: chiedigli a che ora comincia i compiti di solito, quanto ci mette a studiare una pagina di storia, se farà prima i compiti scritti o quelli orali, se conosce la media dei voti che ha in una materia (si può discutere sull’approvazione di una continua valutazione, ma non è questo l’articolo giusto) ecc.
  • Premia il suo impegno e non il suo voto: stabilisci bene insieme a lui cosa si intende per impegno e fallo in modo concreto (ad es. comincia alle 15 a studiare storia ed io ti farò queste domande, su 5 dovrai saper rispondere almeno a 4. Evitare invece frasi come “sei stato poco sui libri” o “non ti ho visto studiare”, dato che ognuno ha i propri ritmi e tempi di lavoro e magari noi non eravamo presenti mentre studiava).
  • Continua ad elogiarlo: il costante rinforzo aumenta la motivazione e l’autostima e rende più facile il voler fare i compiti ed impegnarsi. Comunicagli che credi in lui/lei ogni volta che puoi.
  • Cerca di capire insieme a lui dove ha effettive difficoltà e cerca di dargli una mano o affiancagli qualcuno che lo possa fare al tuo posto.
  • Rimproveralo il meno possibile quando commette errori.
  • Ogni volta che puoi, confrontati con gli insegnanti.

Da evitare assolutamente.

  • Non sostituirti a lui in modo totale e nemmeno parziale. Quando ti aiuto troppo ti do due messaggi: “ti aiuto perché ti voglio bene”, ma anche “ti aiuto perché da solo non sei capace” e ovviamente quest’ultimo è dannoso e demotivante.
  • Non fare paragoni tra lui e gli altri. Tuo figlio è unico nel bene e nel male. Non ha le stesse capacità degli altri. In alcune cose è migliore, in altre è peggiore, ma in ogni caso è se stesso.

Anche per questa volta è tutto. Come al solito, se avete domande da farmi o articoli da chiedermi, non esitate a contattarmi. Su www.thomasrivetti.it trovate tutti i contatti. A presto

Thomas Rivetti

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2 risposte a Che brutta pagella

  1. lucia scrive:

    Caro Dottor Rivetti, Lei è sempre così semplice ed efficace nelle spiegazioni, sempre d’aiuto per noi gennitori e insegnanti! Grazie

     

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